2. LE MALATTIE CARDIACHE

2.4 LE ARITMIE CARDIACHE

Il termine aritmia è un termine generico che indica un'anomalia del ritmo cardiaco e comprende disturbi della formazione del ritmo e/o disturbi della conduzione o propagazione dell'impulso all'interno del cuore.

Vi sono diversi tipi di disturbi del ritmo cardiaco, sia con battito troppo rapido (si parla allora di tachicardia) che con battito troppo lento (bradicardia).

Alcuni sono del tutto innocui e non richiedono alcun trattamento, altri invece necessitano di cure. Alcune aritmie, più rare, possono anche rappresentare un rischio per la vita.

Convenzionalmente si parla di tachicardia quando la frequenza cardiaca è superiore a 100 battiti per minuto (bpm), mentre si parla di bradicardia se tale frequenza è inferiore ai 60 bpm.

Il normale battito che origina dal fisiologico 'generatore' del nostro cuore (il nodo seno-atriale) e si propaga attraverso le normali vie di conduzione si chiama ritmo sinusale.

A seconda di dove originano, le aritmie vengono definite:
  • sopraventricolari, cioè con origine al di sopra del ventricolo
  • giunzionali (più rare)
  • ventricolari, con origine a livello del ventricolo


Le aritmie possono essere diverse:
  • una delle più comuni aritmie è rappresentata dalla extrasistole, cioè un battito che non origina dal nodo seno-atriale. La comparsa di extrasistole è un fenomeno che, nella stragrande maggioranza dei casi, è assolutamente benigno; l'extrasistolia è spesso asintomatica o il soggetto può percepire un rallentamento della frequenza cardiaca, assenza di battito, colpo al petto o nodo alla gola e sudorazione.
  • Tachicardia parossistica sopraventricolare: è una forma di aritmia benigna, che il più delle volte compare in soggetti giovani e con cuore totalmente sano, caratterizzata da una frequenza cardiaca molto elevata. E' tipicamente ad insorgenza e cessazione brusche (da qui il termine 'parossistico'): la frequenza cardiaca può aumentare bruscamente da una media di 75-80/batt/min fin oltre 200/batt/min. L'aritmia è sostenuta dalla presenza di una 'via', cioè di un fascio di cellule che conduce l'impulso, creando una sorta di 'circuito'. SI tratta di un'aritmia assolutamente non pericolosa. I pazienti con episodi frequenti o nei quali i sintomi compromettono la qualità di vita possono trarre giovamento dall'ablazione con radiofrequenza, cioè l'utilizzo di un catetere all'interno del cuore che emana radiofrequenze in grado di localizzare e distruggere le vie di conduzione anomale
  • Fibrillazione atriale: rappresenta uno dei principali problemi sanitari nel modo occidentale; rappresenta l'aritmia più frequente e un'importante causa di accesso in Pronto Soccorso o di ricovero ospedaliero. La fibrillazione atriale è un'attività elettrica totalmente frammentata, asincrona, disorganizzata, con frequenza cardiaca irregolare e spesso elevata. A causa dell'irregolarità della contrazione dell'atrio, vi è un elevato rischio trombo-embolico legato all'aritmia, motivo per cui è anche necessaria la somministrazione di una terapia anticoagulante orale. Nella maggior parte dei casi, la fibrillazione atriale è presente in pazienti con altri problemi cardiologici, a partire dalla semplice ipertensione arteriosa, fino a patologie valvolari o del muscolo cardiaco più complesse, ma in alcuni casi si manifesta in soggetti per altro sani. La fibrillazione atriale può essere trattata con farmaci, spesso somministrati in acuto per via endovenosa, o con la cardioversione elettrica (cioè una scossa elettrica, previa sedazione del paziente), volti a far ritornare il battito a quello regolare. In alcuni pazienti non è possibile far passare l'aritmia, per cui si cerca solo di regolare la frequenza cardiaca con dei farmaci. Anche la fibrillazione atriale può essere trattata con ablazione transcatetere in casi selezionati.
  • Tachicardia ventricolare non-sostenuta o sostenuta: si tratta di tre o più battiti di origine ventricolare, con una frequenza superiore a 100 battiti al minuto. Questa aritmia riconosce cause cardiache (ad esempio la cardiopatia ischemica) e cause extracardiache (come l'ipopotassiemia). Si tratta di aritmie che possono degenerare anche in forme pericolose per la vita e che quindi necessitano di accertamenti cardiologici e di un trattamento specialistico.


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